Facciamoci un giro in Emilia Romagna
Benvenuto sul nostro blog! Vogliamo farti conoscere la nostra terra, perchè è bella e perchè si mangia bene, perchè è ricca di angoli nascosti ed ad ogni angolo si trova un tesoro, perchè abbiamo la pianura, la collina, i monti ed anche il mare, perchè c'è il Lambrusco, l'Albana ... perchè giriamo ancora in
bicicletta lungo il Po guardando gli uccelli di valle e perchè tutte le nostre ricette e i prodotti unici sono il frutto della terra e del saper fare della nostra gente.
Pronto per questo viaggio?
E allora...
Mo' gradisca ben i prodotti dell'Emilia Romagna...!


venerdì 7 agosto 2009

...giochiamo al sommelier...?



Che ne dite di giocare per una sera, a fare il sommelier?


Domani 8 agosto potrete mettervi alla prova partecipando al gioco Percorsi Notturni, nell'incredibile fortezza medievale di Predappio Alta.


Durante il suo svolgimento i concorrenti dovranno individuare i differenti sangiovese prodotti dalle dieci aziende dell’Associazione per la Promozione del Sangiovese di Predappio e dei territorio limitrofi.

Come? Partendo da alcune informazioni base sulle singole produzioni, le caratteristiche dei terreni e le metodologie di coltivazione.
Lungo il percorso non mancherà il supporto disinteressato dei sommelier professionisti che aiuteranno i partecipanti nella sfida per il premio finale che sarà, ovviamente, in vino.
La Rocca ovviamente apre i battenti anche a coloro che non si vorranno cimentare in questa impresa ma che vorrannoesclusivamente conoscere ed apprezzare i grandi rossi del territorio, presentati dai produttori e dai sommelier di AIS Romagna, degustati assieme ad assaggi di prodotti tipici della gastronomia locale.
La Rocca sarà aperta dalle 21 alle 24

L’iscrizione a Percorsi Notturni costa 3 euro (calice + marsupio + scheda gioco)
Informazioni: 0543 921738 www.comune.predappio.fo.it
Attendiamo le vostre esperienze!!!



mercoledì 5 agosto 2009

Pillole di Bon Ton...un po' di storia



A cura di:
Daniele Bergami, Maître, Docente della Scuola alberghiera di Serramazzoni (MO) e Sommelier professionista




Ricordiamoci che la parola Galateo, diventata sinonimo di "Bon ton", "Buona educazione“ deriva dalla forma latina del nome di Galeazzo (Galatheus) Florimonte, vescovo di Sessa il quale volle che l’autore mettesse per iscritto le proprie “lezioni di autore” ideate per un ragazzo di buona famiglia.
L'autore era Monsignor della Casa, suo tutore, pubblicato postumo nel 1558.


TITOLO ORIGINALE
Trattato nel quale, sotto la persona d'un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de' modi che si debbono o tenere o schifare nella comune conversazione, cognominato Galateo overo de' costumi
(1551-1555)



Ancora oggi viene considerata la Bibbia del Bon Ton ma, parere personalissimo, da inesperto, ritengo che gli eventi storici, la tecnologia e le scoperte scientifiche influenzino la nostra vita e anche i dettami della Buona educazione.


Prendiamo ad esempio il fumo: oggi siamo tutti ben informati sui danni del fumo passivo e, solo una persona maleducata accenderebbe una sigaretta in casa vostra, senza prima chiedervi il consenso. In presenza poi di bambini, non dovrebbe neanche domandarlo!

Qualche suggerimento tratto direttamente dal Trattato originale, capitolo III

“cose laide da non fare o nominare”:
….Sconvenevol costume è anco, quando alcuno mette il naso in sul bicchier del vino che altri ha a bere, o su la vivanda che altri dee mangiare, per cagion di fiutarla; anzi non vorre' io che egli fiutasse pur quello che egli stesso dee bersi o mangiarsi, poscia che dal naso possono cader di quelle cose che l'uomo ave a schifo, eziandio che allora non caggino.

Mentre dal capitolo XIX° riporto:

“Non istà bene grattarsi, sedendo a tavola… Non istà medesimamente bene a fregarsi i denti con la tovagliuola, e meno col dito… E chi porta legato al collo lo stuzzicadenti erra senza fallo...”


Questo strumento era ritenuto assai importante: nel Rinascimento ne troviamo anche in oro e riccamente decorati; solitamente veniva messo in 'bella mostra' portato al collo come un gioiello di famiglia (a volte comunque lo erano veramente).

Il nostro Monsignore a lungo si battè contro questa consuetudine poco 'principesca' ...


Un'ultima curiosità sullo 'stuzzicadenti': nell'antica Roma, era considerato un preziosissimo strumento; in legno ma anche in argento, veniva utilizzato - da un lato - per nettarsi i denti, per prendere la carne presentata - dall'altro - ... per pulirsi le orecchie!


Se avete domande da rivolgere a Daniele, per eventi od occasioni particolari, scrivete a vivereventi@yahoo.it
Gli argomenti più interessanti li pubblicheremo!

lunedì 20 luglio 2009

un fine settimana per chi ama il Rinascimento




Sapete cosa sono i GIORNI DEL CAPITANO?

Beh! Se non lo sapete questa è una bellissima occasione per recarsi a BAGNO DI ROMAGNA questo week end per assistere alla XI edizione Anno Domini 1482.

Da Venerdì 24 a Domenica 26 luglio, Bagno di Romagna rievoca in maniera divertente e coreografica un momento lontano della sua storia: l'insediamento del nuovo Capitano, cioè di colui che garantiva il buon funzionamento del "Capitanato della Val di Bagno", che faceva parte dello Stato fiorentino.

Le celebrazioni prendono il via venerdì sera alle ore 21 con l'arrivo in paese del nuovo capitano, riempiendo poi l'intero fine settimana di cortei storici, parate, menù a tema e spettacoli pirotecnici in un paese interamente vestito con stoffe rinascimentali.

Ma chi era il Capitano? Scelto da Firenze tra i membri delle influenti famiglie toscane, il Capitano giungeva ogni anno a Bagno per governare ed amministrare questo territorio periferico e di confine, insediandosi nel Palazzo del Capitano, sede e simbolo del suo potere, con una cerimonia che si è ripetuta infinite volte dal 1454 al 1775.

In questa XI edizione, nelle vie del borgo rivive l'Anno Domini 1482.
Il paese festeggia la ricorrenza con cortei in costume medioevale con oltre duecento figuranti, sfide di tiro con l`arco e giochi tra rioni, conferenze a tema a Palazzo del Capitano, cene in costume con menù tipici dell`epoca.
I ristoranti locali propongono banchetti prelibati a base di antichi sapori.

Se vi interessa, QUI trovate il programma dei tre giorni


E già che chi siete....cogliete l'occasione per fare un giretto nel bosco dell'Armina, sopra Bagno di Romagna!La leggenda narra sia popolato da Gnomi, Elfi ed altre creature magiche...e qualcuno giura di averle viste di recente!

D'altronde è veramente un posto suggestivo...echi, silenzi improvvisi, presenze, fremiti, luci oblique ed ombre
Vi abbiamo incuriosito? allora cliccate QUI ...è il loro sito..ma non ditelo a nessuno!

Bagno di Romagna, località circondata dal "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna" è da sempre terra di passaggio di pellegrini, mercanti ed eserciti, ma anche terra di scambio e d'incontro tra popoli e culture, ove si sono susseguiti Umbri, Romani, feudatari, monaci, granduchi: e capirete perché in questa parte di Romagna c'é aria "toscana", nel dialetto come nella architettura della più remota casa di campagna, nelle vie e palazzi come nelle tante opere d'arte che ingemmano le chiese.


Noi andremo sicuramente...e se andate anche voi, mandateci le vostre impressioni!

venerdì 17 aprile 2009

... il pane di Gino!!!!

….era un bellissimo giorno di primavera, gironzolavamo in un allegro e coloratomercatino di un paese del bolognese, tra le tante bancarelle una offriva pane fresco. Anzi…stava FINENDO di offrire pane fresco, poiché alle 11 l’avevano già quasi tutto terminato!
Lo compriamo e lo assaggiamo…al pane fresco non si resiste!
Incredibile sorpresa! La crosta di questo ottimo pane aveva un leggerissimo sapore di mandorla…Caspita, che buono! Ci viene d’istinto dare un’occhiata alla busta di carta che lo conteneva “…pane da agricoltura biologica…acqua di Monghidoro…Gino, il nostro lievito naturale…”
Gino? Corriamo dietro alla ragazza che ormai stava ripartendo per le montagne “scusi ma cosa significa questo? Gino cos’è?” si mette a ridere “Chi è, al massimo… Gino è il nostro lievito naturale, è cresciuto con mia figlia! Volete parlare con il papà di Gino?” non chiediamo altro…e incontriamo Matteo, l’artista di questo pane, che ci racconta del suo Gino, un lievito nato nel 2001 tra le sue mani, battezzato Gino dal tormentone di Zucchero Fornaciari di quell’estate, amato e curato esattamente come si farebbe con un essere vivente…già perché Gino è un essere vivente! E come tale va accudito, gli va dato da mangiare 2/3 volte al giorno, va coccolato e sgridato quando combina guai! Ora Gino è cresciuto, ma durante il primo anno di vita faceva sempre scoppiare il sacchetto dove riposava! E Matteo, pazientemente, lo prendeva in braccio, lo coccolava, gli faceva il bagnetto (già perché poi cambia anche il colore…), gli dava il rinforzino e lo rimetteva a nanna…Ora Gino ha 8 anni, un papà, una mamma e 2 sorelline che lo accudiscono e parlano di lui proprio come se fosse un fratellino.
Gino è cresciuto nell’amore e con amore sta ripagando la sua famiglia regalando ogni giorno quell’ottimo pane profumatissimo e dal sapor indescrivibile! E sapete qual è la cosa curiosa? Che anche noi ora, in casa, il pane lo chiamiamo ‘Gino’!

Ed è proprio solo così che nascono le cose buone, dal territorio e dal ‘saper fare’ della nostra gente, un misto di tradizione, unicità e passione…e di amore per quello che si sta facendo!

A proposito…e il sapore di mandorla a cosa è dovuto? “Non ne ho la minima idea” – risponde Matteo – “Gino è imprevedibile, alcuni mi hanno detto che a volte profuma di formaggio…mah!”

Matteo è il proprietario de IL FORNO di Calzolari a Monghidoro, e se volete incontrare Gino cliccate QUI

giovedì 16 aprile 2009

“….. il nobil frutto del latte di Parma”

……ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi…..

Il Boccaccio così descriveva nel Decameron (1350/1353) il Paese di Bengodi, un luogo immaginario dove il cibo veniva cucinato e distribuito al popolo con enorme abbondanza (cosa abbastanza rara a quei tempi) …. Però attenzione! Non cibi anonimi, ma eccellenze, prodotti già riconoscibili e famosi per la loro bontà! E tra questi, ovviamente, il Parmigiano Reggiano, formaggio del quale si hanno notizie già dal 1200!

Quindi troviamo il Re dei formaggi non solo in cucina ma anche come protagonista in numerosi testi letterari, alcuni dei quali potrebbero anche sorprenderci…

“Hai visto la mia tabacchiera, no? Ma non mi hai mai visto fiutare tabacco: e il motivo è che nella tabacchiera io tengo un pezzo di formaggio Parmigiano: un formaggio che si fa in Italia, molto nutriente”.

Questo brano è tratto da “L’isola del Tesoro” di R.L. Stevenson (1883 - cap. XIX)… incredibile, eh? Pensate che fu anche proposto di chiamare tutto il territorio dove veniva prodotto il Parmigiano Reggiano, L’ISOLA DEL TESORO, in onore del grande scrittore scozzese!

Se siete curiosi, se volete approfondire l’argomento, vi invitiamo a leggere questo meraviglioso libro di Guglielmo Capacchi Oh, l'è chì, al formàj bon! E anche a dare un’occhiata al sito del Museo del Cibo - Parma, cliccando QUI




(titolo: “io sono il nobil frutto del latte di Parma” citazione di F. M. GRAPALDO, De partibus aedium, Parma, Angelo Ugoleto, 1494, 1516, Libro I, Cap IV, alla voce Parmensis caseus)

mercoledì 15 aprile 2009


La cucina bolognese vola in Giappone grazie all’Associazione SAPORE BOLOGNESE Budrio (BO).
Sendai e Koriama, nel nord del Giappone, hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa che è stata supportata in loco da allieve giapponesi che da anni frequentano regolarmente i corsi di cucina bolognese proposti da questa associazione.
La tagliatella ha avuto il posto d’onore ma anche la gustosissima crescentina non è stata da meno!

Il 14 – 15 – 16 maggio 2009 li troveremo invece ad insegnare la nostra cucina in Normandia!

L’Associazione SAPORE BOLOGNESE attraverso le sue iniziative intende promuovere, divulgare e tramandare le tradizioni e i prodotti tipici emiliano romagnoli.
Che dire…complimenti alla maestra, la Sig.ra Vecchi Maria ed al Presidente Roberto Galeati per i loro bellissimi progetti!

Maggiori informazioni le troverete QUI, sul loro sito.

...cambio programma per Cena del Cuoco e del Gourmet


....prevista per il 5 maggio, è stata posticipata AL 6 MAGGIO 2009!


Aggiungiamo inoltre che per gli appassionati di calcio il ristorante è dotato di grande schermo in saletta dedicata.


(vedi post del 6 aprile...)

lunedì 6 aprile 2009

Serata del Cuoco e del Gourmet 5 maggio 2009


Come mancare il 5/5/09 alla "Serata del Cuoco e del Gourmet" soprattutto quando dietro ai fornelli ci saranno Sergio Ferrarini e Giancarlo Foschi?

E soprattutto con un menù così...
Aperitivo
mille bollicine e analcolici con gocce di frutta accompagnati da scaglie di Parmigiano Reggiano
dadi di mortadella di Bologna DOP e prosciutto stagionato al coltello con pane ferrarese e piadina.
La cena
Sformatino di erbette campagnole su crema di formaggio erborinato
Tagliatelle al mattarello con ragù rustico romagnolo e pisellini di primavera
Mezze lune farcite con polenta, Montasio al burro e foglioline di maggiorana
Filetto di Mora Romagnola con pomodorino fresco origano e funghetti champignon
Patate a pezzettoni arrostite
Verdure arcobaleno
La vera crema Catalana del Don Giovanni di Madrid
Biscottini di frolla

Vini selezione Le Scuderie
Acque minerali
e quando tutto questo costerà solo 20euro a testa?

Per informazioni ecco i dettagli....
Ristorante Le Scuderie Via G.Ambrosini 294 . 47023 Cesena (FC )
zona ippodromo di fronte al Bingo (Ampio Parcheggio)
Telefono 0547 602035 Giancarlo 335 6288998

domenica 5 aprile 2009

Un insetto in cucina!

Un liquore ottenuto dagli insetti?
Una ricetta antica?
Molti sanno che la zuppa inglese è un tipico dolce emiliano-romagnolo, che si fa con le uova, lo zucchero, la brazadela, i savoiardi o i biscotti secchi imbevuti in un liquore dolce e rosso come il sangue: l'alchermes.
Molti non sanno che questo liquore ha radici lontane e lo si deve alla sapienza dei monaci che mettevano in infusione un piccolo e dannoso insetto, la cocciniglia (da non confondere con le coccinelle). Questo piccolo insetto vive a spese di innumerevoli piante, molte da frutto, e nasconde un corpo piccolo e molle sotto uno scudetto ceroso biancastro.
Assieme a ingredienti 'segreti', i frati mettevano questo dannoso insetto, rosso come il fuoco, in infusione con alcool puro, zucchero, erbe ed ottenendo questo liquore indispensabile per molti dolci.
Comunque niente paura, oggi l'alchermes si può fare senza bisogno di raschiare questi insetti dalla corteccia delle piante.
Volete provare a fare in casa l'alchermes? Allora cliccate QUI


Per valorizzare il vostro alchermes appena sarà pronto, lo Chef Sergio Ferrarini ha regalato ai lettori di questo blog una ricetta speciale della zuppa inglese, 'della festa' l'ha battezzata...eccola qui:





Zuppa Inglese speciale della Festa
Ingredienti per 8 persone

Per la zuppa inglese
500 g di savoiardi
½ litro di alchermes massimo 19°
5 albumi freschi
350 g di zucchero a velo
50 g di gocce di cioccolato fondente

Per la crema pasticcera gialla:
1 lt di latte intero
10 tuorli d’uovo
60 g di farina 00
10 g di maizena o amido di mais
La scorza di mezzo limone
150 g di zucchero

Preparazione della crema
Amalgamare i tuorli con lo zucchero e la farina, lavorare molto bene il tutto e unire la maizena. Far bollire il latte con la scorza del limone e a bollitura spegnere il fuoco; aggiungere quindi il composto di uovo e zucchero, lavorarlo bene e rimetterlo al fuoco fino a cottura ultimata. Togliere la scorza del limone e raffreddarla rimescolandola ogni tanto.

Per la crema pasticcera al cioccolato
Dividere la crema pasticcera a metà e, ancora calda, unire 90 g di cacao amaro in polvere: lavorare energicamente la crema e raffreddarla rimescolandola di tanto in tanto; aggiungere infine le gocce di cioccolato.

Preparazione
Bagnare i savoiardi con l’alchermes e rivestire una tortiera; alternare degli strati di crema gialla, savoiardi bagnati all’alchermes e crema al cacao; riporre in frigorifero la tortiera per almeno 3 ore.
Montare gli albumi con lo zucchero a velo, fino a ottenere una meringa soffice e compatta.
Togliere la tortiera dal frigorifero e guarnire la zuppa inglese con la meringa, che andremo a gratinare poco prima di servirla.

Osservazione
Questa versione della zuppa inglese è la versione moderna della zuppa ferrarese, fatta con la “brazadela” e meringata in forno molto caldo.
Chef Sergio Ferrarini

Volete curiosare tra altre ricette dello Chef Sergio Ferrarini? Allora cliccate QUI

Per curiosità, pareri, consigli .... scrivetegli QUI sergio@sergioferrarini.it



giovedì 2 aprile 2009

Le erbe della giovinezza in cucina?

Continua a Riolo Terme (RA) la rassegna gastronomica “Il Piatto verde” che quest’anno ha come tema “le erbe della Giovinezza”. Nata 18 anni fa per volontà della Società d’Area "Terre di Faenza" con lo scopo di promuovere la conoscenza e l’utilizzo in cucina delle erbe aromatiche, nel corso degli anni questa manifestazione si è arricchita sempre più, comprendendo molte e interessanti iniziative volte a scoprire il mondo della piante aromatiche e le suggestioni che regala alla cucina.
Dal 1° aprile al 14 giugno, in tutti i ristoranti aderenti all’iniziativa, sarà possibile gustare il "Piatto Verde 2009", proposta originale messa a punto dai ristoratori del territorio con l'utilizzo delle erbe aromatiche. Un originale omaggio a chi proverà il Piatto Verde. Durante tutto il periodo, un ricco programma di serate animate a tema, incontri con esperti, corsi e seminari nei ristoranti.

Per ulteriori informazioni
Telefono: 0546/71044Telefax: 0546/71932 E-mail:
progetti.sda@racine.ra.it

La cultura, l’amore e la tradizione romagnola delle erbe aromatiche ha portato anche alla nascita del club “I casolari delle Erbe” a cura di alcuni agriturismi.
Le proposte sono veramente varie e offrono dall’esplorazione a piedi o cavallo di numerosi sentieri dell’Appennino e della Vena dei Gessi alla degustazione di particolari piatti romagnoli densi del gusto e del profumo delle erbe aromatiche, colte fresche nei prati o coltivate negli orti delle aziende.
Per informazioni ciccare QUI

mercoledì 1 aprile 2009

Quattro stelle della ristorazione emiliano-romagnola al padiglione 1 del Vinitaly di Verona.



Presentato ieri il programma della Regione Emilia-Romagna al Vinitaly 2009.
Tra le iniziative di rilievo spicca quella sulla ristorazione di qualità.
Quattro mostri sacri della cucina regionale saranno un punto di riferimento per i gourmet presenti in fiera.
Venerdì 3 aprile Massimo Bottura (Osteria Francescana – Modena), Igles Corelli ( La Locanda della Tamerice – Ostellato di Ferrara), Marcello Leoni (Trattoria Il Sole - Trebbo di Reno Bologna) e Paolo Teverini (Ristorante Paolo Teverini – Bagno di Romagna FC) presenteranno le loro creazioni in collaborazione con la Scuola Regionale Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni MO. Il pranzo è ad invito e riservato prioritariamente ai giornalisti in visita alla fiera.
Informazioni cliccando qui
http://www.enotecaemiliaromagna.it/ http://www.regione.emilia-romagna.it/

lunedì 30 marzo 2009

Chi non conosce l'Artusi?



Chi non conosce l’Artusi?
Chi non sa che Pellegrino Artusi, raffinato ricercatore di materie prime e appassionato di cucina scrisse il testo “La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", che è stato il testo d’arte culinaria più tradotto al mondo?
Ma forse non tutti sanno che a Forlimpopoli (FC) esiste la casa museo “CasArtusi” che organizza innumerevoli iniziative legate alla cultura enogastronomica.
In questi giorni alcune belle iniziative, dalle celebrazioni dell’Artusi a Firenze ai corsi di pasticceria di base; dalla presentazione della cucina delle “Mariette” (le donne di casa romagnole) ad un corso di bon ton a tavola.
Chi vuole può poi fermarsi a cena al Ristorante e Osteria di CasArtusi.
Per saperne di più clicca QUI

mercoledì 25 marzo 2009

a Predappio in compagnia del Sangiovese


Continuano le degustazioni in cantina sulle colline di Predappio: le 10 aziende vitivinicole dell’Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio e territori limitrofi aprono le porte delle loro storiche cantine ogni fine settimana.
In aprile la Rocca di Predappio Alta riaprirà i suoi battenti, una enoteca dal sapore antico accoglierà gli amanti del vino e quelli dell’arte, e tutti potranno degustare il Sangiovese di Predappio accompagnato dai prodotti tipici del territorio.
Ottima occasione anche per visitare questa importante cittadina, tappa obbligata per gli appassionati di storia, architettura ed anche enogastronomia.

Per informazioni potete contattare il Comune di Predappio
Tel 0543 9217 38 - Fax 0543 92 34 17 oppure
urp@comune.predappio.fo
ed attingere altre informazioni turistiche sul sito del comune di Predappio, cliccando QUI

martedì 24 marzo 2009

la Zuppa Inglese ... poco inglese!



La nostra zuppa inglese! Ma quante varianti esistono? Ogni famiglia e ogni ristorante ne ha una propria versione, con il pan di Spagna, con i savoiardi…con altri biscotti secchi oppure con la brazadela. L’importante è che il tutto sia ben inzuppato nell’Alchermes, anche se molti continuano a sostenere che DEVE essere utilizzato il Rosolio comunque nel vino dolce: chi ha ragione?

Qual è l’origine di questo dolce? Si dice che sia antico di secoli: abbiamo i sostenitori del Medio Evo e quelli del Rinascimento ma la storia più bella è sempre la stessa, anche perché il riciclo degli avanzi, consuetudine a volte ‘forzata’ delle nostre azdore, è all’origine della quasi totalità dei nostri piatti tradizionali.
Iniziamo quindi con ... C'era una volta una donna di servizio di una famiglia inglese, che proprio non riusciva a buttare via niente, soprattutto gli avanzi di cibo (visto che il cibo ha sempre scarseggiato...soprattutto per i più poveri). Un giorno trovò la maniera di utilizzare la biscotteria secca rimasta a corredo del tè giornaliero servito alle dame inglesi ed ai loro ospiti. La buona domestica pensò di mescolare tutti questi avanzi, con della crema pasticciera (la crema inglese..appunto); e per ammorbidire i biscotti del giorno prima, divenuti secchi, pensò di utilizzare del vino dolce! Et voilà la zuppa inglese!
D’altronde anche mia nonna creava continuamente dolci del genere con gli avanzi del giorno prima…a volte erano talmente buoni che le si chiedeva di rifarli, ma in genere la sua risposta era “….cos’è che ci avevo messo pure?”

Sull’Artusi la zuppa inglese compare già alla fine dell’Ottocento. La ricetta è la n. 675 e la trovate QUI

lunedì 23 marzo 2009

Cosa vuol dire QUALITA'?


Avete mai dato un valore alla parola QUALITA'? Nel nostro caso, se parliamo di prodotti e di vino ci sono alcune sigle che già garantiscono uno standard qualitativo: DOP, IGP, AS o STG per quanto riguarda i prodotti; DOC, DOCG e IGT per quanto riguarda i vini. Dietro queste semplici sigle ci stanno Consorzi, Disciplinari, controlli che quindi garantiscono uno standard minimo di qualità riconoscibile con un marchio identificativo.Oltre questo standard interviene direttamente il produttore, che con la propria esperienza e credibilità garantisce (o non garantisce) uno standard qualitativo superiore e lo fa con la sua 'marca'.

Per tutti gli altri prodotti che non subiscono un controllo da parte di un organismo, a sua volta controllato da un ente pubblico, l'unica garanzia di qualità viene data dal produttore. Tra questi ci sono anche prodotti famosi, tra gli emiliano-romagnoli, per esempio l'aceto balsamico di Modena e la piadina. I produttori di queste due eccellenze, pur essendo riuniti in Consorzi, non hanno ancora ottenuto uno dei suddetti riconoscimenti dell'Unione Europea. Esistono poi tante altre specialità i cui produttori non sono nemmeno riuniti in consorzi: tortellino, zuppa inglese...

Per approfondire l'argomento vi invitiamo a leggere quanto pubblicato dall'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna cliccando QUI

domenica 22 marzo 2009

BENVENUTO!!!


Benvenuto sul nostro blog!
Vogliamo farti conoscere la nostra terra, perchè è bella e perchè si mangia bene, perchè è ricca di angoli nascosti ed ad ogni angolo si trova un tesoro, perchè abbiamo la pianura, la collina, i monti ed anche il mare, perchè c'è il Lambrusco, l'Albana ... perchè giriamo ancora in bicicletta lungo il Po guardando gli uccelli di valle e perchè tutte le nostre ricette e i prodotti unici sono il frutto della terra e del saper fare della nostra gente.
Pronto per questo viaggio?
E allora....Gradisca!!!!