La nostra zuppa inglese! Ma quante varianti esistono? Ogni famiglia e ogni ristorante ne ha una propria versione, con il pan di Spagna, con i savoiardi…con altri biscotti secchi oppure con la brazadela. L’importante è che il tutto sia ben inzuppato nell’Alchermes, anche se molti continuano a sostenere che DEVE essere utilizzato il Rosolio comunque nel vino dolce: chi ha ragione?
Qual è l’origine di questo dolce? Si dice che sia antico di secoli: abbiamo i sostenitori del Medio Evo e quelli del Rinascimento ma la storia più bella è sempre la stessa, anche perché il riciclo degli avanzi, consuetudine a volte ‘forzata’ delle nostre azdore, è all’origine della quasi totalità dei nostri piatti tradizionali.
Qual è l’origine di questo dolce? Si dice che sia antico di secoli: abbiamo i sostenitori del Medio Evo e quelli del Rinascimento ma la storia più bella è sempre la stessa, anche perché il riciclo degli avanzi, consuetudine a volte ‘forzata’ delle nostre azdore, è all’origine della quasi totalità dei nostri piatti tradizionali.
Iniziamo quindi con ... C'era una volta una donna di servizio di una famiglia inglese, che proprio non riusciva a buttare via niente, soprattutto gli avanzi di cibo (visto che il cibo ha sempre scarseggiato...soprattutto per i più poveri). Un giorno trovò la maniera di utilizzare la biscotteria secca rimasta a corredo del tè giornaliero servito alle dame inglesi ed ai loro ospiti. La buona domestica pensò di mescolare tutti questi avanzi, con della crema pasticciera (la crema inglese..appunto); e per ammorbidire i biscotti del giorno prima, divenuti secchi, pensò di utilizzare del vino dolce! Et voilà la zuppa inglese!
D’altronde anche mia nonna creava continuamente dolci del genere con gli avanzi del giorno prima…a volte erano talmente buoni che le si chiedeva di rifarli, ma in genere la sua risposta era “….cos’è che ci avevo messo pure?”
Sull’Artusi la zuppa inglese compare già alla fine dell’Ottocento. La ricetta è la n. 675 e la trovate QUI
D’altronde anche mia nonna creava continuamente dolci del genere con gli avanzi del giorno prima…a volte erano talmente buoni che le si chiedeva di rifarli, ma in genere la sua risposta era “….cos’è che ci avevo messo pure?”
Sull’Artusi la zuppa inglese compare già alla fine dell’Ottocento. La ricetta è la n. 675 e la trovate QUI
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